Da Via Piranesi a Viale Argonne, tracciando strade rette e oblique, si può attraversare la provincia italiana. Un enorme rettangolo urbano. Qui non vedi solo Milano e l’Europa, eppure le senti entrambe. Con gli occhi di un Monicelli di turno, puoi entrare nelle trame di un piccolo paese. Non importa dove sia, è qualcosa di eterno, una sorta di ancestrale comunità italiana catapultata in un presepe contemporaneo. Gli altri popoli si incastrano e la contaminano fino a produrre una nuova comunità che pulsa ritmicamente in un quartiere.
Un’Italia, apparentemente scomparsa nelle generazioni passate, sembra rivivere nelle trame di Via Piranesi e Via Lomellina, o “Lomella”, così come veniva chiamata in tempi di guerra. Questo è un quartiere che ha sempre raccontato una storia di popolo e di comunità. Qui c’erano le baracche, sapientemente raccontate da Beppe Viola, giornalista che ha vissuto nel profondo ogni angolo di strada di questa Milano un tempo periferica.
Immagini reali e nel contempo immaginarie. Una visione sul tempo e sui tempi. Un tempo passato che ritorna presente e viceversa, un macro che diventa micro, una contaminazione tra popolo e popoli. I tempi lenti e veloci di una Milano di quartiere così europea e così italiana.
La provincia ha preso casa in città e non ce ne siamo accorti, mentre io volevo soltanto fare il fotografo di paese.
Il lavoro fa parte del progetto “Perimetro Piranesi” – Raccontare l’anima di un quartiere (Milano)